Già da alcuni anni il centro storico di Napoli continua a colorarsi con meravigliose opere di street-art, frutto di una preziosa collaborazione tra artisti e associazioni del territorio. La street-art può essere senza dubbio un modo per riaccendere i riflettori su quartieri spesso martoriati dalla cronaca. Quartieri che custodiscono al loro interno un enorme potenziale che non deve far altro che essere messo in risalto, e farlo attraverso l’arte è senz’altro un ottimo punto di partenza.

Ecco le cinque opere assolutamente da non perdere se vi trovate nel centro storico di Napoli.

Speranza nascosta.

In Via Sanità, l’artista argentino Francisco Bosoletti realizza quest’opera con una tecnica davvero particolare: il volto rugoso di meravigliosa donna anziana è infatti realizzato come se fosse il negativo di una foto, e per poterla vedere è necessario un filtro che converta l’immagine. Non è un caso che il luogo in cui lo ritroviamo appartenga alla Onlus La Tenda, un luogo che da sempre accoglie i migranti, i senzatetto o gli indigenti del quartiere. Gli invisibili della società. L’opera è un invito per chi la osserva a costruirsi attivamente, attraverso l’utilizzo di un filtro, un’immagine empatica di quello che ha di fronte.

Tieneme ca te tengo. A largo Totò, domina sull’ascensore della Sanità un bellissimo abbraccio realizzato da Jerico Cabrera. Un imponente intervento urbano pensato come parte di un processo artistico e sociale di grande significato territoriale. La forte immagine di un abbraccio come manifesto di una tensione capace di spingere e sostenere, tutelare e proteggere. Un’importante azione resa possibile grazie anche al contatto con persone che quotidianamente ha partecipato al lavoro, condividendo pensieri che hanno arricchito l’artista rivelando poi tutte le emozioni vissute durante l’intero processo di lavorazione.

Resis-Ti amo. Nella piazza centrale del Rione Sanità, sulla parete della Basilica di Santa Maria della Sanità c’è una meravigliosa opera ancora una volta dell’artista Bosoletti: due ragazzini che hanno sconfitto la malattia aggrappandosi all’amore. Il disegno racconta una vittoria e lancia un messaggio di speranza, con questi due ragazzi innamorati simbolo della resistenza alla violenza, alle malattie e alle offese. E la loro storia si sposa perfettamente a quella della Sanità che nasce come quartiere nel quale nei secoli scorsi ci si spostava alla ricerca di aria salubre. Il progetto non solo ha fortemente coinvolto gli abitanti del quartiere, ma forse per la prima volta in Italia, si permette a un artista contemporaneo di disegnare su una basilica.

Iside. In via Emanuele De Deo, nei Quartieri Spagnoli, Francisco Bosoletti riproduce l’eterea Pudicizia scolpita da Antonio Corradini e custodita nel Museo Cappella Sansevero, sulla facciata di un palazzo. Anche qui ritroviamo la sua particolare tecnica in negativo per la quale è necessario utilizzare un filtro per poterne godere in tutto il suo splendore. L’artista, infatti, riproduce le luci al posto delle ombre e le ombre al posto delle luci. Una “velata inversa” che contiene ancora in sé, e nelle sue naturalissime contraddizioni, il mistero della Sapienza, proprio come la città di Napoli.

Diego. Sempre via Via Emanuele De Deo, sulla facciata di un palazzo, nel 1990 Mario Filardi realizzò questo imponente murale per celebrare la vittoria del Napoli del suo secondo scudetto, grazie soprattutto al grande Diego Armando Maradona. Nel tempo il murale, però, iniziò a sbiadirsi e nel 1998, nel punto del muro dov’era la testa di Diego, fu aperta anche una finestra. Mario Filardi era purtroppo già scomparso e un artigiano del luogo, Salvatore Iodice, nel 2016 si prese l’incarico di restaurarlo. Un ulteriore rifacimento al volto del murale fu compiuto a ottobre del 2017, ad opera dello street artist Francisco Bosoletti.

Quelle citate sono alcune delle opere che danno vita a questi meravigliosi quartieri che attendono da tempo il proprio riscatto sociale. Nel frattempo, non possiamo che iniziare la nostra “caccia l tesoro” per scoprirle tutti, anche quelle negli angoli più nascosti!

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