Il Tempio di Apollo. Il custode dell’Averno

Sulle sponde dell’Averno, immune al passare dei secoli, l’imponente “Tempio di Apollo” si erge da circa 2000 anni. Estremamente semplice da raggiungere, l’enorme struttura veglia sullo specchio del lago vulcanico. Erroneamente definito ‘tempio’, fu ideato come centro termale, non appena i Romani, giunti nell’area flegrea, ne colsero le potenzialità geotermali. Costruito attorno al I secolo d.C. fu rifinito ed ampliato verso il II secolo d.C.
Questa enorme struttura, ormai per metà crollata sotto la superficie dell’acqua, risultava ancor più maestosa di quanto si presenti oggi. La sala principale, di base ottogonale, raggiunge i 37 metri di diametro interno, mentre le alte mura, inframezzate da aperture arcuate, si alzavano per circa 20 metri. Il tutto risultava essere coperto da una cupola di soli 5 metri inferiore a quella del Pantheon.
Le mura esterne, erano cave, ed al loro interno, un lungo corridoio permetteva il transito sia per spostamenti perimetrali, sia per raggiungere il secondo piano della struttura.

Tuttavia il Tempio di Apollo non è composto solo dalla sala principale, osservabile sulle sponde; affacciandosi sullo specchio d’acqua in corrispondenza della struttura, è possibile scorgere la sezione inferiore dell’aula termale.

Le recenti pulizie effettuate hanno inoltre messo alla luce un’intera porzione rimasta coperta dalla vegetazione negli ultimi decenni. Si tratta di una piccola area adiacente alla sala principale, probabilmente identificabile come il laconium. L’intero complesso era in perfetta simbiosi coi fenomeni geotermici, varie aperture sulla facciata a monte permettevano l’ingresso del vapore direttamente dalle fumarole, mentre nella grande piscina di immersione, ormai sprofondata, confluivano bollenti acque termo minerali.
Le fumarole, le sorgenti, e gran parte dell’originale morfologia del loco, sono state completamente sepolte dai detriti dell’eruzione del Monte Nuovo (1538). Fu la medesima eruzione, a spazzare via la cupola del Tempio e circa metà dei rivestimenti murari. Del resto la nascita del giovanissimo vulcano, a meno di 1 chilometro in linea d’aria dall’Averno, stravolse l’intera area, provocando un drastico sollevamento del suolo per un diametro di circa 2 chilometri. Se possiamo ammirare quel che resta di integro dell’antico Tempio di Apollo, è solo grazie alla straordinaria capacità di costruzione romana, che continua a regalarci piccoli angoli di storia, che sembrano immuni allo scorrere dei millenni.