Il tempio di Venere: un gioiello di edilizia romana sul Porto di Baia.

Sul porto di Baia c’è una struttura unica nel suo genere: è il cosiddetto “tempio di Venere”, un edificio termale realizzato al tempo dell’Imperatore Adriano per la cura del corpo.

“Nullus in orbe sinus Baiis praelucet amoenis”: nulla al mondo splende più dell’ameno golfo di Baia. – Scrive Orazio, riferendosi ad una delle località più affascinanti dei Campi Flegrei. Diverse sono le ipotesi riguardo la derivazione del nome di questa frazione di Bacoli: secondo alcuni pare si riferisca a Bajos, il nocchiere di Ulisse, che qui fu sepolto; secondo altri, invece, il nome latino Baiae deriverebbe da Balineae (ovvero “bagni pubblici”).

Baia

I primi insediamenti abitativi qui si svilupparono nel III secolo a.C. e raggiunsero il massimo splendore nel I secolo a.C., con la realizzazione di ville dall’aspetto maestoso, e spesso dotate di peschiere o piscine per l’allevamento delle murene.

Diventata una sorta di “piccola Roma”, fu scelta come residenza estiva degli imperatori romani con ulteriori costruzioni lussuose, dedicate soprattutto alla cura del corpo.

Bartolomeo di Neocastro ci racconta, nella sua Historia sicula, che il primo nome della città, prima dell’avvento dei romani, fu in realtà Philopolis perché città consacrata alla dea Venere.

È proprio a quest’ultima che è dedicata la struttura che sorge sul porto di Baia. Anche se potrebbe essere un tentativo di ricollegare fonti e iscrizioni ritrovate ad un tempio che doveva di certo trovarsi in questa zona, ma di cui non sono ancora stati ritrovati resti archeologici certi.

Il Tempio

Ciò che è certo è che, il cosiddetto Tempio di Venere, sia in realtà un impianto termale di età adrianea, eretto nel II secolo d.C. Fu edificato quasi certamente per volontà dello stesso imperatore Adriano, soprattutto per le numerose similitudini con alcuni edifici da lui voluti nella sua villa di Tivoli. Il complesso doveva servire per la cura del corpo e, molto probabilmente, per alleviare la malattia dalla quale l’imperatore Adriano era affetto. Numerose erano le attività svolte al suo interno, così come in generale per i complessi termali, dalla vita politica alla vita sociale, dai commerci alla diffusione della cultura.

Questo imponente edificio doveva essere la sala più importante di un complesso molto più ampio di cui purtroppo si sono perse gran parte delle aule, forse anche a causa del bradisismo. La sua particolare pianta ottagonale all’esterno, e circolare all’interno, la cupola detta “ad ombrello” e suddivisa in spicchi, ne fanno una delle strutture più affascinanti nel suo genere. Le nicchie aperte sulla sala centrale davano accesso ad altre piccole sale ancora più articolate, probabilmente delle vasche di un ulteriore complesso termale, in continuità con le altre ritrovate nel golfo di Baia. Preziose lastre di marmo rivestivano gli ambienti e un mosaico costituiva la decorazione della cupola, di cui conserviamo piccolissime tracce. La parte superiore del tamburo è scandita dalla presenza di otto finestroni, con angoli ben rinforzati da lesene.

Anche l’esterno del tempio di Venere doveva essere riccamente decorato con stucchi e paste vitree che davano alla struttura una luce tale da attirare l’attenzione di chiunque lo scorgesse in lontananza.

Progetto di complessa ingegneria.

Il grande progetto edilizio di questo complesso ha di gran lunga superato altre sperimentazioni architettoniche simili, come le vicine terme di Mercurio: qui le finestre hanno raggiunto dimensioni notevoli e, viceversa, i pilastri esterni hanno uno spessore minimo per reggere i carichi delle volte, a dimostrazione del fatto che siamo di fronte a un edificio simbolo della maestria degli architetti romani. Un edificio che, insieme alle Terme di Baia che sovrastano la collina, rappresenta un esempio lampante di quella che doveva essere al tempo la vita dei patrizi. Impegnati nei commerci e nella politica da un lato, ma anche particolarmente dediti al benessere personale, agevolato dalla presenza delle numerose sorgenti flegree.

È possibile ammirare questo gioiello architettonico col nostro tour dedicato proprio al Fusaro e a Baia, nel quale ricostruiremo insieme le tappe più importanti del periodo che va dall’Impero Romano alla dinastia dei Borbone.