Il corbezzolo e le sue caratteristiche.

La macchia mediterranea, che caratterizza da sempre i territori flegrei, ci propone una vasta varietà di specie, dalle forme e dalle dimensioni di ogni tipo; ma c’è un arbusto che spicca tra tutti per le sue caratteristiche singolari : il Corbezzolo. Questa pianta, che nonostante venga classificata come arbustiva, può raggiungere i 10 metri di altezza, deve la sua fama principalmente ai suoi frutti.

Le ‘’Corbe’’ sono bacche che a maturazione sfoggiano un colore rosso acceso, dal sapore dolciastro ma dalla consistenza ispida; la loro evoluzione è estremamente lenta, dato che a partire dal fiore che le generano, impiegano un’intera stagione per arrivare a maturazione. Da sempre consumati freschi o lavorati in marmellate, questi frutti venivano descritti da Ovidio come le ‘’fragole dei monti’’, un consumo tuttavia che non deve superare un certo limite; il nome latino infatti conserva questo piccolo ma importante dettaglio: Arbutus unedo, rievoca il ‘’ne mangio solo uno: unum edo’’.

Le proprietà 

La presenza di alcuni alcaloidi infatti li rende, in grosse dosi, nocivi per chiunque dovesse avere uno stomaco delicato. Nonostante questa caratteristica, sono numerosi i distillati che si producono con i frutti maturi; dai bianchi fiori invece, in tardo autunno, le api ne ricavano un miele particolarmente pregiato, dal retrogusto amarognolo.

Le foglie sono verde scuro sulla pagina superiore e più chiare su quella inferiore, sono ricche di tannino, venivano infatti utilizzate in passato per conciare le pelli, e per la colorazione dei tessuti. Il decotto fogliare è diuretico ed antisettico.

Estremamente longevo, può raggiungere anche età plurisecolari, particolarmente resistente agli incendi e prestante ad ogni tipo di potatura, lo si trova spesso anche come alberatura stradale o pianta ornamentale nei giardini.

Il Corbezzolo incarna l’essenza della macchia mediterranea, a partire dai suoi tre colori, che nell’ottocento lo resero simbolo tricolore dell’unità nazionale, al finire coi molteplici usi che si possono trarre dalle sue componenti.

Nell’antichità veniva spesso esposto fuori le porte, come segno di benvenuto, lo stesso benvenuto che ci da con la sua presenza nei boschi, regalandoci i suoi frutti e ricordandoci quanto unica sia la nostra biodiversità.