Procida 5 luoghi da scoprire sull’isola.

Colori pastello, profumi intensi, piccoli borghi nei quali il tempo sembra non essere mai passato: l’isola di Procida rappresenta un vero e proprio gioiello del golfo di Napoli. Diverse sono le ipotesi riguardo l’origine del suo nome. Secondo alcuni Procida deriva da “Prima Cyme”, ovvero “prossima a Cuma”, come doveva apparire l’isola ai coloni greci durante i loro spostamenti. Un’altra ipotesi deriva da come l’isola appaia vista dal mare e dunque pròkeitai (πρόκειται), cioè “giace”. Secondo altri ancora, invece, deriverebbe dal verbo greco prochyo, in latino profundo: l’isola sarebbe stata infatti profusa, sollevata dalle profondità del mare o della Terra. Ad ogni modo, ciò che è certo è che Procida sia uno di quei luoghi nei quali immergersi almeno una volta nella vita. Scopriamone insieme alcuni dei posti assolutamente da non perdere.

  •  1. Marina Grande

Il principale approdo dell’isola è Marina Grande, conosciuta anche come Marina di Sancio Cattolico per volere dei coloni procidani provenienti da Miseno, e per aver rappresentato nel corso del tempo un polo religioso per tutti i navigatori. Tipiche sono le sue abitazioni dai colori pastello, impreziosite da scale esterne, e dalle ampie terrazze, le vefie. Queste fanno da cornice ai numerosi punti di interesse della zona: il Palazzo Montefusco del XII sec., detto “Merlato” per la particolare merlatura sovrastante l’intero palazzo; la Chiesa di Santa Maria della Pietà, eretta nel 1760 sulle fondamenta di una preesistente cappella, fondata nel 1616 dai marinai e, per questo, conosciuta come la Chiesa dei Marinai; il Crocefisso ligneo risalente al 1845, anch’esso simbolo della fede dei naviganti; l’Istituto Nautico “Francesco Caracciolo” sede del Museo del Mare; la Chiesa di San Leonardo. Poco distante dal porto di Marina Grande vi è poi la spiaggia della Silurenza, o spiaggia delle Grotte così chiamata per via delle numerose grotte scavate nel tufo, adibite a deposito di barche e magazzini. Marina Grande con le sue tipiche botteghe, molte delle quali dedicate alla vendita di ceramiche dipinte a mano e quadri originali con vedute di Procida, rappresenta uno dei luoghi più vivi di Procida.

  • 2. Terra murata

Con le sue fortificazioni medievali, Terra Murata è senza dubbio uno dei luoghi più affascinanti di Procida da cui è possibile ammirare tutto il golfo di Napoli. Fu costruita in funzione difensiva per proteggere i cittadini dalle numerose invasioni barbariche e dai saccheggi saraceni. Le stesse abitazioni, infatti, furono realizzate in maniera tale da realizzare un vero e proprio scudo. Fino a quando, nel Cinquecento, furono erette le mura attualmente visibili. Una delle sue costruzioni più importanti è senza dubbio il Palazzo d’Avalos, realizzato alla metà del ‘500, e poi divenuto Palazzo Reale. Nel 1830 l’edificio fu trasformato in una vera e propria cittadella carceraria, chiusa poi nel 1988. Attualmente è possibile ammirare il Palazzo d’Avalos solo dall’esterno. Subito dopo troviamo l’Abbazia di San Michele la cui prima realizzazione avvenne tra l’VIII e il IX secolo. L’attuale struttura risale al Cinquecento e all’interno custodisce diverse opere d’arte, come un dipinto raffigurante San Michele che sconfigge Satana, opera della scuola di Luca Giordano. Si racconta che una delle tante incursioni che l’isola subì, fu evitata proprio grazie all’apparizione miracolosa di San Michele davanti alle truppe dei barbari. Questi ultimi, presi dalla fretta di fuggire, gettarono in mare una pesante ancora, che è ancora oggi custodita nell’abbazia.

  • 3. Marina di Corricella

Un porticciolo secentesco rinomato per la sua particolare architettura fatta di archi, cupole, finestre, gradinate, logge, scale e facciate dai colori pastello: è Marina di Corricella, il borgo marinaro più antico e suggestivo di Procida. È possibile raggiugerlo attraverso la Gradinata del Pennino, e la Gradinata Scura, o dal mare. La sua particolare resa scenografica ha fatto sì che fosse scelto da Massimo Troisi e Michael Radford per girare alcune scene de “Il Postino”, come il Bar Graziella. Quest’ultimo ebbe il merito di far conoscere al grande pubblico le meraviglie dell’isola, tanto che gli abitanti decisero di omaggiarlo intitolandogli uno slargo proprio all’interno del borgo. Anche il mondo della tecnologia ha scelto Marina di Corricella per le sue campagne pubblicitarie: come ad esempio la Apple, durante la presentazione dell’iPhone 6; e la Microsoft che ha utilizzato uno scorcio del pittoresco borgo per pubblicizzare l’uscita di uno dei suoi ultimi tablet. Dunque, quello che è definito il “presepe di Procida” rappresenta senza dubbio un luogo imperdibile per i turisti che desiderano conoscere appieno l’anima dell’isola.

  • 4. Spiaggia del Pozzo vecchio (o spiaggia del Postino)

“Ma il mondo intero, no? Dico con il mare, col cielo, con la pioggia, con le nuvole […] eccetera eccetera, cioè il mondo intero allora è la metafora di qualcosa?”: è lo stralcio di uno dei più celebri dialoghi del film “il Postino” girato proprio su questa spiaggia, la spiaggia del Pozzo Vecchio. Una pellicola che sembra quasi essere il testamento del suo protagonista, Massimo Troisi, che ci lascia un’incredibile nostalgia e dolcezza. Il fondale a riva è piuttosto basso e popolato da alghe, soprattutto in caso di forte vento. Spostandosi al largo, però, si ritrova una meravigliosa acqua limpida dove poter nuotare. Il blu intenso del mare si contrasta con il colore scuro della sabbia, tipico delle spiagge procidane, che ne ricorda l’origine vulcanica. La conca nella quale è racchiusa la rende estremamente calda, soprattutto nelle ore pomeridiane. E il silenzio che la caratterizza fa della spiaggia del Postino il posto ideale per staccare del tutto la spina ed essere avvolti solo dal rumore del mare.

  • 5. Casale Vascello

Posto ai piedi di Terra Murata, è il primo nucleo abitativo formatosi durante le invasioni saracene dalle quali la popolazione cercava di mettersi in salvo. Proprio per la sua posizione verso il basso, si è ipotizzato che l’origine del suo nome è che venga dall’espressione dialettale “vescieddo” o “re vescio” che significa appunto “di giù”. Due sono i principali ingressi al borgo: uno in via Principe Margherita e l’altro in Via Salita Castello. Una volta giunti, Il complesso seicentesco si sviluppa attorno ad un grande cortile centrale, su cui si affacciano numerose abitazioni, e che spesso in estate è utilizzato come piccolo teatro di eventi culturali. il Casale Vascello conserva ancora oggi un fascino particolare dove il tempo sembra essersi davvero fermato. Con la sua tipica architettura procidana fatta di case colorate, poste tutte l’una accanto all’altra, proprio per impedire il passaggio dei nemici e contraddistinte dalla presenza del vefio, un piccolo balcone coperto da una volta ad arco che ci ricorda l’influenza del mondo arabo. Casale Vascello può essere considerato l’affascinante risultato dei secoli in cui arte, culture straniere e storia si sono incontrate e trasformate in qualcosa di unico.