L’arte del Maestro Antonio Testa.

“Chiodi su legno di Antonio Testa”, andrebbero così presentate le opere del maestro puteolano che da 50 anni crea i suoi lavori inchiodando migliaia di chiodi su tavole di legno per far venire fuori in perfetto rilievo la figura che strega ogni osservatore. Un’arte caratteristica e suggestiva quella di Antonio Testa quasi unica nel suo genere che nei suoi 50 anni di attività ha dato vita a opere di grandissimo interesse.

LE OPERE PRINCIPALI – Tra i tanti lavori, nati dal genio puteolano ci sono le splendide riproduzioni della “Pietà di Michelangelo” e del “Cristo Velato”. Per la riproduzioni del capolavoro  michelangelesco Antonio Testa ha dovuto inchiodare circa 70.000 chiodi, mentre per la più famosa opera presente nella Cappella di San Severo, ce ne sono voluti circa 50.000. Due esempi che ben spiegano la complessità dei lavori di Testa, per i quali occorre, oltre all’estro artistico e alla tecnica anche un grande impegno fisico. Lavori per i quali l’artista puteolano ha lavorato mesi e mesi chiuso nella sua bottega in uno dei tanti vicoli del centro storico puteolano. Testa tra le tante sue opere ha omaggiato anche la sua città con un “ritratto” di Don Pedro di Toledo e alcuni particolari del Tempio di Serapide e della “Fontana dei Quattro Cannelli”.

ANTONIO TESTA – L’artista, ormai 73enne ci racconta la particolarità delle sue opere: “Sono ormai 50 anni che mi dedico a queste attività, tutto nasce dall’osservazione di alcune opere fatte con i chiodi che però disegnavano solo i contorni o poco più, ma io sono voluto andare oltre e creare figure più articolate e ancora più in rilievo. Creare opere del genere è anche un grande impegno fisico, quando ho fatto la Pietà e il Cristo Velato avevo un lettino in bottega dove riposarmi perché lo stare curvo sul lavoro porta anche forti dolori. Ed oggi mi tocca fare esercizi posturali per alleviare i fastidi. – problemi che non fermano però Testa che ha già pronto in mente in prossimo lavoro – Ora ho un altro progetto da portare avanti, L’Ercole Farnese (presente al MANN), qui ho intenzione di riprodurre la figura ancora ancora più in rilievo, con un lavoro preparatorio iniziale cdhe già sto sperimentando in altri la”.