Il complesso del Gauro è un cratere vulcanico formatosi più di 10.000 anni fa, dopo l’eruzione del Tufo Giallo Napoletano. Il cratere è il secondo per dimensioni dei Campi Flegrei e si compone di tre versanti: il Monte Barbaro a sud, il Monte Santangelo a nord ed il Monte Corbara a ovest.

Gli ambienti che fanno parte del vulcano sono molto diversificati. Il versante sud-orientale è brullo e caratterizzato dalla macchia mediterranea.  All’interno del cratere, dove si nota il fenomeno dell’inversione vegetazionale, ed il versante nord-occidentali sono coperti da un fitto bosco di castagno che diventa querceta mediterranea sulla cima.

L’escursionista che si avventura nel bosco del Gauro camminerà sotto l’occhio vigile di aquile e falchi, mentre le notti d’estate sono dominate dalla magica danza delle lucciole.

Il Monte Barbaro, con i suoi quasi 350 metri, è il punto più alto di Pozzuoli. Questo ha fatto sì che si costruisse un fitto complesso di legende di natura cristiana e pagana. La più accattivante è certamente quella legata al Santo Gral. Si sono trovate ai suoi piedi tracce della civiltà neolitica, mentre i greci vi collocarono la mitica città sotterranea dei Cimmeri, che poi divenne il Venusberg del medioevo germanico. Sulle vette del Santangelo e del Barbaro sorgono le chiese di San Michele Arcangelo e del SS Salvatore, legata alla presenza di Cristo in questi luoghi subito dopo la Resurrezione.