Supervulcano dei Campi Flegrei: il gigante dormiente.

Il termine “supervulcano” fu coniato per la prima volta durante un documentario mandato in onda dalla BBC nel 2000.

Viene utilizzato per identificare una caldera dal diametro superiore ai 10 km. I tre supervulcani più noti al mondo sono quelli dello Yellowstone negli Stati Uniti, il Lago Toba in Indonesia e quello dei Campi Flegrei.
L’intero territorio flegreo, che si espande dai Camaldoli a Monte di Procida, ospita, sotto la superficie, un gigantesco cuore vulcanico coprente l’area corrispettiva di un diametro di 15 km, posizionandosi al terzo posto, tra i vulcani più pericolosi al pianeta.

Foto tratta dal sito www.ulixes.it

Studiato dal mondo intero, il nostro gigante riposa ad una profondità che varia, dai 2 ai 5 km di profondità. Per quanto ne sappiamo finora, e proprio negli ultimi anni, grazie alla tecnica della tomografia elettrica, siamo riusciti ad ottenere un modello 3D dei primi 500 metri del sottosuolo. Il metodo misura la resistenza che i materiali del sottosuolo oppongono al passaggio della corrente elettrica, permettendo di identificare strutture sepolte, tipi di strati rocciosi ed eventuali camere.
La ‘’non-attività’’ di quiescenza dei Campi Flegrei spaventa una parte della comunità scientifica, che suppone sia indizio di un possibile accumulo di magma. Tuttavia essendo un supervulcano di 60.000 anni d’età, i lassi di tempo tra un evento sismico e l’altro, sono ben lontani dal nostro immaginario. Pensate che il Montenuovo, che viene considerato il cratere più giovane d’Europa, ha ‘’appena’’ 500 anni, ed è proprio con questo evento che si concluse l’attività catastrofica flegrea, lasciando spazio, al lento e silenzioso fenomeno del bradisismo.

Il dipartimento Nazionale della Protezione Civile tuttavia rassicura, che una ripresa, in grande scala, sarà preannunciata da eventi minori, ai quali il piano d’evacuazione di oltre 11 quartieri, l’equivalente di più di 300.000 abitanti, sembra essere pronto a porre rimedio.

Viviamo, da che ne abbiamo memoria, con la consapevolezza, che sotto la nostra terra flegrea, riposa silente un gigante dal potere infinito, che nel bene e nel male, ne è autore della forma e del carattere, parte integrante di un sistema unico al mondo, in continuo mutamento, che aspetta solo di essere scoperto.