Miseno è conosciuta per le sue spiagge, ma un occhio attento vede molto di più.

Miseno è il risultato dell’eterna guerra tra acqua e fuoco che infuria nei Campi Flegrei, dove la violenza della natura lascia in eredità una bellezza che supera la fantasia.

Il promontorio che invade il mare, Capo Miseno, è uno dei vulcani più antichi dei Campi Flegrei. Virgilio racconta che fosse stato eretto da Enea come tumulo per commemorare Misenum, il suo trombettiere morto per aver avuto l’ardire di sfidare Tritone, figlio di Poseidone. Verso nord-ovest abbiamo il Lago Miseno.

Una laguna salmastra separata dal mare un cordone sabbioso e circondato da colline, collegata al promontorio tramite un borgo tradizionale. Ad est del lago, c’è il relitto di un cratere vulcanico, distrutto e sommerso dal mare. Qui sorge un isolotto nato negli anni ’60 quando una violenta tempesta distrusse il fragile lembo di terra che la legava alla terraferma.

Durante il percorso visiteremo l’antica Grotta della dragonara, cisterna di epoca romana per poi incamminarci lungo la rotta del Santuario degli Uccelli. Dal Promontorio del Faro ammireremo il panorama mozzafiato sul golfo di Pozzuoli

APPUNTAMENTO in Via Dragonara 1 – Bacoli 80070. Nei pressi del Bar Giona.

Durata del percorso 3 ore. Difficoltà Media. Scarpe comode adatte alla passeggiata.